Intuizione e creatività sono qualità che vanno a braccetto. Siamo creativi e siamo intuitivi quando siamo aperti e quando la mente è silenziosa.
Per comprendere meglio è necessario fare un passo indietro. In un precedente articolo ho evidenziato come i cervelli umani siano, nella maggior parte dei casi, attivati in modalità primitiva. Con questo termine non intendo dire che noi umani siamo primitivi, ma che prendiamo decisioni attraverso enti decisionali – cervello rettile e limbico – che sono deputati alla sopravvivenza biologica ed emotiva.
Quando prendiamo decisioni attraverso quelle modalità antiche e collegate a meccanismi di sopravvivenza andiamo a pescare da situazioni già vissute, innestate nei nostri sistemi di risposte automatiche, risposte che non tengono conto dell’unicità delle situazioni che stiamo vivendo, attraversando e che hanno la necessità di essere processate per quello che sono. In altre parole, le risposte che vengono date con quelle modalità e da quegli enti – cervello rettile e limbico – non possono essere né creative né intuitive.
In tutto questo non c’è nulla di sbagliato di per sé, questi sono meccanismi sacrosanti utili al mantenimento in vita della specie – anche umana – ma non sono evolutivi, non creano qualcosa di nuovo.
C’è un elemento che accomuna questi tipi reattivi di rispondere alla vita e alle situazioni, si chiama paura.
Se pensiamo e se osserviamo attentamente un individuo o anche un animale che ha paura possiamo notare anche degli indicatori di postura che indicano il suo stato interiore: respiro corto e affannoso, schiena a volte ricurva, spalle abbassate, bacino contratto, sudorazione, occhi sfuggenti…
La paura può anche essere mascherata attraverso un atteggiamento aggressivo, che però ad una attenta osservazione tradisce uno o più di questi elementi.
Nel mondo animale la paura si manifesta con coda bassa, fuga o immobilità, pelo ritto, schiena ricurva, aggressività. La differenza fra l’uomo e l’animale sta nel fatto che il secondo teme solamente per situazioni contingenti e reali, e passato il momento di pericolo, ritorna tranquillo. Gli esseri umani invece, possono vivere in questo stato anche per giorni, anni, o per tutta la vita, generando diversi scompensi e sovraccarichi in tutto il sistema PNEI.
L’essere umano essendo dotato di autocoscienza di sé, di senso del tempo, ha sia la “fortuna” di poter evolvere e migliorarsi coscientemente, sia lo scoglio di poter rimanere intrappolato dentro a meccanismi arcaici di reazione.
La vita, tutta, è un susseguirsi di contrazioni ed espansioni, è un ritmo naturale dettato da semplici ma complesse regole universali. Dove esiste la contrazione l’espansione non esiste, ma esiste il suo seme, viceversa dentro l’espansione non esiste la contrazione ma esiste il suo seme.
V.M
Lo insegnano bene gli orientali attraverso il simbolo del Tao.
Cosa centra tutto questo con l’intuizione e la creatività?
All’inizio dell’articolo ho esplicitato come intuito e creatività siano qualità che esprimiamo quando siamo in uno stato di apertura, quest’ultima è da ritenersi analoga al movimento di espansione. Tutto si muove in queste due direzioni, il nostro cuore, il ritmo del respiro, le contrazioni dello stomaco durante la digestione, le palpebre. In queste due direzioni si muove anche il modo attraverso il quale approcciamo la vita: in contrazione o in espansione.
Quando siamo in contrazione siamo nella paura, quindi siamo chiusi, ripetitivi, ossessivi, manipolatori, aggressivi, accentratori, depressi, ansiosi, controllori… quando invece siamo in espansione siamo fortemente intuitivi e creativi.
Cosa significa quindi essere intuitivi e creativi?
Essere intuitivi significa innanzitutto aver lasciato il controllo. Mi spiego meglio, una mente controllante è una mente che non può generare nulla di nuovo poiché funziona in loop unicamente attraverso informazioni conosciute. Tuttavia l’intuizione accade proprio quando si lascia lo spazio affinché entri lo sconosciuto, il nuovo, il diverso.
Accogliendo lo spazio a questa dimensione è possibile accedere a fonti creative, creare infatti è generare qualcosa di totalmente nuovo, può essere un’idea, un progetto, un prodotto, un lavoro, qualunque cosa sia nuova, diversa, unica e che prima non esisteva.
L’intuizione è quel lampo che accade quando la mente è silenziosa, quando non è occupata a doversi difendere da qualcosa o da qualcuno. La creatività è il mezzo attraverso il quale l’intuizione si può manifestare per dare origine all’originalità.
Quali sono i vantaggi dell’essere intuitivi e creativi?
Viviamo in una società in cui purtroppo sia l’intuitività che la creatività non sono sostenute.
Iniziamo fin da piccoli a entrare in sistemi ripetitivi che rischiano con gli anni di uccidere proprio la più grande peculiarità degli esseri umani. Se siamo giunti fino a questo livello di espressione artistica, scientifica, tecnologica, letteraria, lo dobbiamo all’intuizione e alla creatività umana, non sono state certo le ripetizioni a creare capolavori come la Cappella Sistina o a scoprire la legge di gravità.
Compagnie come queste: Apple, Google, Microsoft, Amazon, Samsung, Tesla, Facebook, IBM, Uber e Alibaba, sono diventate grandi perché alla loro creazione e sviluppo ci sono stati dei visionari, dei creativi. Lasciamo stare quella che può essere la nostra personale opinione rispetto all’operato generale delle aziende, cioè al loro fine, sta di fatto che alla base del loro successo stanno queste due parole: Intuitività e creatività.
Che sia generare un prodotto, un servizio, trovare un modo per organizzare una stanza in casa, dipingere un quadro, scrivere un racconto, risolvere un problema nell’ambiente di lavoro, organizzare una bella festa di compleanno o creare un team di lavoro efficace, quando si usano intuizione e creatività i risultati saranno molto diversi da quando si ripetono coattivamente le vecchie azioni. Inoltre, in questo modo è indubbia una maggiore soddisfazione personale e un ancora maggiore senso del benessere.
Attraverso questo modo si attivano dei circuiti virtuosi che si autoalimentano.
Come si possono sviluppare e sostenere queste due qualità?
Abbiamo visto più sopra che per poter accedere agli stati intuitivi, che sono propri di ogni essere umano, è necessario agire su diversi fronti: rilassare la mente, possibilmente essere inseriti in un contesto che sia supportivo e non castrante, diventare consapevoli dei meccanismi interiori di funzionamento e schemi difensivi e ripetitivi.
Per fare un esempio pratico se una persona è inserita in un ambiente lavorativo o scolastico dove è presente il motto: qui abbiamo sempre fatto così ed ha sempre funzionato, risulta difficile attivare queste qualità interiori.
Così come la ricerca del colpevole della marachella in classe o di chi ha commesso l’errore in azienda non sono propedeutiche alla manifestazione di apertura intrinseche alle due qualità in esame. Piuttosto che cercare il colpevole è molto più utile, stimolante e produttivo usare il tempo per arrivare alla soluzione del un problema, ma quando esiste la paura della punizione, si è in chiusura, e quando si è in chiusura non c’è né creatività né intuizione.
Questo vale per tutti gli aspetti che si desidera rendere diversi nella propria vita, cambiano magari gli obiettivi, ma le fonti cui attingere sono sempre le stesse.
La società del futuro, le aziende del futuro, i lavori del futuro, gli individui del futuro, se vorranno ancora occupare un loro posto qui sulla terra si dovranno necessariamente riappropriare di queste qualità, pena l’estinzione. Basta guardarsi intorno.
C’è un detto un po’ coatto ma molto chiaro che dice così: O t’elevi o te levi.